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giovedì 19 marzo 2020

Come conservare la colla cianoacrilica (Attak)?

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Quando serve, solitamente è inutilizzabile, perché indurita o ha il tappo saldato, cos'è?

È il cianoacrilato conosciuto ai più come la colla Attak.

Conseguente dipartita di euro e comunque di spreco, magari è stata utilizzata una manciata di volte.
Come conservare e sfruttare al meglio, tale tipo di adesivo?


Il cianoacrilato risulta una sostanza collosa trasparente. Originariamente utilizzato durante il secondo conflitto mondiale, come pellicola per apparati di mira delle armi. Vista l'inefficacia, fu reinventato in forma di adesivo o collante tenace.

Inizialmente (e ancora oggi), fu molto utilizzato in campo medico, per piccole suture o ancorare protesi alle ossa, mantenere temporaneamente parti nel corso di operazioni, come negli interventi chirurgici alle palpebre.

Durante la guerra del Vietnam, gli Americani si servirono della colla cianoacrilica per suturare piccole ferite.
Chi suona strumenti a corda, tipo la chitarra, sa di cosa parliamo. In seguito a piccoli tagli sulle dita, si utilizza questa colla per bloccare il taglio, e accelerare la cicatrizzazione, al fine di creare una barriera protettiva alla ferita, permettendo così il prosieguo di una performance.

La diffusione vera e propria, avviene grazie alla sua capacità adesiva, unita alla velocità di saldatura (o asciugatura).
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Tale genere di collante agisce tramite tre requisiti: