Chi non ha mai ascoltato oppure partecipato a una discussione di questo tipo?
LUI: "Questo mese è arrivata una bolletta dell'energia
elettrica altissima!
E non parliamo di quella del gas che aumenta sempre più. Arriverà anche l'acqua e chiudiamo il cerchio e lo
stipendio!"
LEI: "Davvero molto strano abbiamo gli elettrodomestici
in classe A, addirittura la lavatrice nuova è A++. Le lampadine sono tutte a
led, ci è costato una fortuna cambiarle.
Ho detto a i ragazzi di spegnere la TV quando non la
guardano. Non solo con il telecomando ma spegnerla proprio, cosi che anche la
lucina rossa si spenga.
Sto sempre lì a dire chiudi bene il frigo. Chiudi l'acqua
quando ti fai lo shampoo, ho anche messo i para spifferi sotto le finestre per
evitare dispersione di calore."
LUI: "Certo che lo so, abbiamo acquistato la macchina
nuova a GPL per risparmiare. Ho anche installato un sensore per la luce nel
garage, in modo che si accende solo quando siamo all'interno.
Stavo meditando di montare un sistema di pannelli solari
quello sì che ci fa risparmiare. Si, ma poi l'investimento quando si
recupera"
LEI: "Ho cercato di applicare tutti quei consigli che
vedo in TV. Basta piatti e bicchieri in plastica.
Tua figlia l'ecologista mi sta sempre dietro con il tubetto
del dentifricio che non è usato correttamente, dice che lo sprechiamo e
inquiniamo l'ambiente!
Sto impazzendo con quella raccolta differenziata".
Magari meno concentrato ed esasperato, ma è una lamentela,
prima economica e poi diventata anche ecologica sempre più ricorrente.
La prima distinzione da fare è il risparmio economico da
quello energetico, perché a quanto sembra non sono necessariamente legati. Ciò
significa che evitare di consumare, non vuol dire necessariamente risparmiare o
viceversa.
Questa ricerca "casalinga" è stata intrapresa per due motivi:
Primo il bombardamento continuo di parole come inquinamento,
ecologia, ambiente. Sembra che all'improvviso o giù di lì, ci stiamo
autodistruggendo. Sarà vero? Forse si, ma esiste una verità?
Seconda parola risparmio energetico. Bisogna risparmiare l'energia, l'acqua il gas e tutte le materie prime presenti sul globo terràcqueo. Altrimenti moriremo tutti, perché presto saranno esaurite.
In questo scenario di redenzione energetica si risparmia anche economicamente? Consumare meno energia significa risparmio di soldi.
Quindi la domanda anche in questo caso nasce spontanea è vero tutto ciò?
Partiamo dalla seconda parte il risparmio energetico.
È inutile dire che se oggi non ci fosse energia elettrica
artificiale resterebbero vive al massimo tre persone sulla terra.
La "cavia" è l'esperienza unica di un essere umano e
abitante della terra degli ultimi quarant'anni, che vive quest'epoca di
cambiamenti.
Quindi un solo soggetto più vicino all'uomo medio comune
italiano. Un'esperienza più diretta che si allontana da statistiche complesse e
globali nelle quali "qualcuno" vuole farci rientrare.
Premesso che nell'immaginario collettivo il risparmio
energetico è:
Non accendo la luce pago meno la bolletta elettrica, giusto?
Esempio:
1990 Fiat Panda 1.108 cc percorreva 100 chilometri
(tracciato misto) con 6 litri di benzina.
Prezzo benzina con piombo nel 1990 €/l - 0,763 (fonte
Sole24Ore). Quindi 100 km costavano € 4.578,00.
2017 Fiat Panda 1.242 cc percorre 100 chilometri (tracciato
misto) con 5 litri di benzina.
Prezzo benzina senza piombo nel 2017 (ottobre) €/l -
1.525,06 (fonte Ministero Sviluppo Economico). Quindi 100 km costano €
7.625,03.
Quindi dopo 17 anni ho una macchia maggiormente potente e
performante. Risulta che c'è un rispiarmio energetico, ovvero un litro di
benzina in meno se faccio 100 km, ma pago €3.047,3 in più.
Questo succede, in caso di parità di condizioni (anche se i
dati del consumo, in questa circostanza, provengono da chi costruisce le auto
vedi il "dieselgate"), si ha un risparmio energetico ma non uno
economico.
Questa è la variazione consumo di energia negli anni:
Come mai se l'efficienza energetica, come nel caso delle automobili è
migliorata notevolmente, aumentano i consumi energetici?
La tabella qui sotto, raggruppa gli apparecchi a consumo
elettrico che erano in casa del quarantenne nel 1987 (appartamento in
condominio circa 100mq nucleo familiare formato da 4 persone) e attualmente nel
2017 (casa condominio circa 60 mq famiglia composta da 2 persone).
Il risultato è sbalorditivo! Nonostante sia dimezzato
la quantità dei componenti familiari, è più che raddoppiato il numero di
apparecchiature a consumo elettrico.
Oltretutto da come si vede a fine tabella mancano alcune
attrezzature di comunissimo uso che farebbero aumentare ancora di più il
risultato.
Anche in questo frangente, l'efficienza e il risparmio energetico sussistono se
paragoniamo una TV a tubo catodico rispetto a una LCD, ma il numero degli
apparecchi in più è talmente alto che fa aumentare il consumo energetico senza alcun dubbio.
Stesso esito con le apparecchiature a pila usa e getta e
batteria ricaricabile.
Anche in questa circostanza è evidente che, si consumi quasi
il doppio rispetto a trenta anni fa. Concludendo che, se un apparecchio consuma
meno non serve perché ne usiamo due.
Questo è un piccolo esperimento casalingo che probabilmente
non ha nessun riscontro statistico scientifico, allo stesso tempo fa
riflettere. Si può provare a fare questo ragionamento in qualsiasi settore da
quello lavorativo a quello ricreativo riscontrando che il risultato sarà certamente simile.
Tutti possono fare questo esperimento, basta creare una propria lista di confronto.
Veniamo all'industria?
Per dire, le centrali elettriche europee a carbone emettono
forti emissioni di CO2 rilasciate dai 280 centri di produzione operativi in
tutta Europa, che nel solo 2014 ne ha sparse nell'aria 762 milioni di tonnellate, pari a quasi un quinto (18%) delle emissioni europee di gas serra,
poco meno del totale delle emissioni dei trasporti su strada dell’intera Europa
(21%) (fonte ANSA).
A settembre 2017 a Copenaghen capitale della Danimarca uno
dei paesi più all'avanguardia per le energie rinnovabili (eolico, fotovoltaico ecc.).
Alle spalle della famosa sirenetta della capitale danese, si evidenzia questo
scenario:
Centrale elettrica a carbone Honor che riscalda tutta la
capitale danese. Lo shock è forte pale eoliche ovunque, biciclette in ogni dove
e una centrale al carbone nel centro della città? Peggio ce n’è una in ogni
città danese, ad Aalborg e Aarhus per esempio.
Sembra che per gli antenati dei vichinghi, attualmente sia
ancora il sistema più economico. I danesi sostengono però che entro il 2025
abbandoneranno l'uso del carbone.
Nel 2014 a Copenaghen il 43% del calore, è prodotto da un
impianto a biomassa sostenibile, e nel 2020-25 i rimanenti impianti a carbone
saranno sostituiti da un CHP a legna. Così sostengono (fonte Hofor).
Ok ma comunque niente vento e sole, ma biomassa sostenibile
e legno sempre nel centro di Copenaghen.
Le contraddizioni aumentano e anche il risparmio energetico
e l'inquinamento, perché bisogna scegliere il meno peggio, non il meglio. Forse attualmente un meglio non c'è?
Caso carta, pagine bianche A4 per scrivere. Quanto sarà
diminuito l'uso dei fogli di carta? Tantissimo.
Perché? Semplice, computer e telefonini attraverso i file
hanno sostituito quella marea di carta che si usava un tempo, finalmente un
risparmio a tutto tondo o forse.
Quanto legno serve per fare andare i nostri PC? Più o meno
di quelli che servivano per produrre la carta di prima?
Qualche calcolo per comprendere le dimensioni di questo
argomento andava fatto.
1 kg di legna produce mediamente 3,624 kWh, per produrre 1
kWh occorrono 1/3,624 kg di legna, cioè 0,2759 kg di legna
Una lavatrice tradizionale di 5 Kg, consuma in media 1,4 kWh
per ciclo (0,3862 kg di legna)
Un forno a 200°C per 1 ora consuma circa 1,5 kWh (0,4138 kg
di legna)
Per realizzare una risma di carta A4 (500 fogli di tipo 80)
peso 2,4 kg pressappoco (1,7 kg di cellulosa di Abete Rosso peso specifico
medio 650 kg/mc) occorrono circa 3,9 kg
Il consumo elettrico per una ricarica batteria di una bici
con pedalata assistita 36V e 10 Ah, considerando il 20% di perdite (energia
dissipata in calore), risulta 0,432 kWh (circa 0,1200 kg di legno).
L'automobile elettrica Tesla con batteria da 100 kWh (circa
27,5 kg di legno).
Trasporti:
Quanto è aumentato il traffico aeroportuale negli ultimi 10
anni? Anche in questa occasione moltissimo, basta un veloce sguardo questo
articolo fatto molto bene di RaiNews e confermato dai dati di Enac e Assaeroporti.
Quindi aumentando così tanto i voli aumenta di conseguenza
l'inquinamento, perché un aereo produce 285 grammi di CO2 per passeggero/Km
mentre una macchina emette 104 grammi di CO2 per passeggero/Km (Eea - Agenzia europeadell'ambiente).
Ancora una volta prendiamo l'esperienza del quarantenne e i
suoi voli ricreativi e non lavorativi:
00 - 10 anni = 0 voli
10 - 20 anni = 8/10 voli
20 - 30 anni = 40/50 voli
30 - 40 anni = 60/70 voli
Si evince che un uomo solo già aumenta la richiesta di energia.
Qualcuno può pensare che sono diminuiti gli spostamenti con gli altri mezzi?
Sbagliato.
Il nostro uomo è passato da una grande città a una piccola
ha aumentato gli spostamenti in macchina, passando da i 4/5.000 km anno a i
15.000 km anno, così come i trasferimenti in treno per tornare a casa, che
magari prima non utilizzava.
Una piccola parentesi per i treni, oggi c'è un treno ad alta
velocità Roma - Milano ogni 20 minuti circa.
Come si può immaginare dal 1970 al 2017 i treni sono
sestuplicati.
Erano circa 13/16 treni tra Espresso e Diretto tra Milano
Centrale - Roma Termini come si vede dall'orario treni del 1974 qui di seguito:
Nel 2017 sono raddoppiate le compagnie ferroviarie, e oggi sono 54 treni al giorno che percorrono la tratta Roma - Milano.
54 convogli a 9 si fa difficoltà a credere al risparmio
energetico e il conseguente impatto ambientale.
Però le tariffe degli aerei e del treno sono diminuite.
Un treno rapido ETR (Elettro Treno Rapido) sulla tratta Roma
- Milano a fine anni 60 costava circa Lire 12.200 l'equivalente di €125,00 di
oggi, oppure il più veloce dell'epoca il Settebello sempre su Roma - Milano
aveva un costo di Lire 14.200 equiparabile di €145,00 odierni.
I treni ad alta velocità nel 2017 hanno una media di
"compagnia 1" € 57,00 e "compagnia 2" € 42,00 di media.
Per quanto riguarda gli aerei è davvero difficile trovare le
vecchie tariffe aeree. Ma alcuni prezzi a parità di compagnia aerea e aeroporto
si recuperano:
1976 Londra - Roma costava l'equivalente di € 462,00 2017
costa € 86,00
1976 Londra - Milano costava l'equiparabile di € 357,00 2017
costa € 159,00
1985 Milano - Napoli costava il corrispettivo di € 208,00 2017
costa € 68,00
1985 Palermo - Milano - costava il corrispondente di €
252,00 costa € 140,00
Tenendo conto di altre compagnie aeree la tariffa minima trovata in rete scenderà ancora:
- Londra - Roma € 28,00
- Londra - Milano € 12,00
- Milano - Napoli € 23,00
- Palermo - Milano € 119,00
In entrambi i casi c'è risparmio di denaro ma non energetico
ne quello ecologico.
Questo post nasce in seguito a una riflessione sulla
raccolta differenziata dei rifiuti nello specifico il ritiro porta a porta. Fa
risparmiare davvero? Inquina meno? È il futuro sostenibile che immaginiamo?
Partiamo dalla famiglia di quattro persone del 1987, un
unico bidone per i rifiuti, la sera un solo sacchetto che si portava al
cassonetto alla fine della strada.
Solitamente a notte fonda, al massimo mattina presto passava
un grosso camion, che svuotava il cassonetto e portava tutti i rifiuti a
discarica tal quale.
Si coprivano con teloni e terreno e stop.
Risultato le discariche e le aree limitrofe sono diventate
vere bombe ecologiche, che difficilmente saranno recuperabili al 100%.
Nel 2017 la famiglia dimezzata a due persone, 4/5 bidoni
(per umido, plastica, alluminio, cartone, vetro, tetrapak e indifferenziato)e
altrettanti sacchetti, la raccolta è prevalentemente durante il giorno con
molti più mezzi che girano avanti e dietro per strade e stradine. I rifiuti
vengono scaricati in una isola ecologica dove sono lavorati e messi in camion
più grossi, che poi partono per i centri di lavorazione (riciclo, compostaggio,
inceneritori ecc.). E comunque una parte finisce in discarica così com'è.
Presso le isole ecologiche, si recano anche i privati cittadini con le loro automobili. I quali portano tutto quello che non va gettato nei bidoni casalinghi (batterie, lampadine, oli esausti, elettrodomestici, sfalci e potature, rifiuti elettronici, farmaci, vestiti, ingombranti e molti altri).
Presso le isole ecologiche, si recano anche i privati cittadini con le loro automobili. I quali portano tutto quello che non va gettato nei bidoni casalinghi (batterie, lampadine, oli esausti, elettrodomestici, sfalci e potature, rifiuti elettronici, farmaci, vestiti, ingombranti e molti altri).
Quello che salta all'occhio è l'aumento incredibile del trasporto
della spazzatura, all'incremento degli impianti di lavorazione, l'aumento degli inceneritori, la persistenza delle discariche. Tradotto l'aumento dei rifiuti stessi che continua a crescere.
Il numero di carta e plastica per gli imballaggi è aumentato
in maniera incredibile. Quindi è aumentato anche la produzione e il conseguente
inquinamento.
Dal 1950 al 2009 la produzione di plastica è aumentata da
5,5 milioni a 100 milioni di tonnellate.
Per produrre una bottiglia di plastica da 1,5 litri ci
vogliono 100 cl di petrolio 600 cl di acqua (per la produzione e trasporto) con
un'emissione di 128 grammi di CO2.
Poi c'è da dire che in occidente qualcosa sappiamo sul
percorso dei rifiuti, ma in Cina? In India? Dove finisce?
Forse lo sappiamo ma facciamo finta di non saperlo, tano è lontano no?.
Forse lo sappiamo ma facciamo finta di non saperlo, tano è lontano no?.
In fine è possibile che nel 2017 con opere d'ingegneria
complesse come la costruzione della nave da crociera Harmony of the Seas! Con i
suoi 5479 passeggeri o l'aereo Airbus A380 - 800 che può trasportare 853
persone sulle nostre teste. Per non parlare degli impianti industriali come
quelli informatici o farmaceutici, dobbiamo fare noi la raccolta differenziata?
Non esiste nulla per riportare allo stato di materia prima i nostri scarti?
L'industria aerospaziale ha addirittura costruito una
stazione orbitante intorno alla terra, con la cooperazione di molti paesi
industrializzati.
Possibile che non si trovi una soluzione per lo smaltimento
dei rifiuti terresti?
Probabilmente la risposta attualmente è no per questi numeri.
Però sicuramente si riuscirà a produrre rifiuti spaziali, che prima orbiteranno intorno al globo, per poi vagare nell'universo, se siamo fortunati, peggio se torneranno sul nostro pianeta.
Può sembrare uno scenario catastrofico ma delle strade ci sono.
Per la precisione sono tre:
Primo la cultura. Bisogna capire che il primo passo è non consumare, evitare lo spreco. Assolutamente non risolve il problema ma è un gesto di civiltà che va fatto. Parlarne e mantenere alta l'attenzione sul fenomeno/problema in questione.
Prestare attenzione ai temini usati una cosa è l'efficienza energetica un'altra è il risparmio energetico,
Secondo la ricerca. Perché possiamo parlare e criticare all'infinito, ma se non troviamo un metodo una soluzione scientifica è tutto fiato sprecato. L'argomento necessita di una soluzione pratica.
Terzo la politica. Significa che noi comunità dobbiamo decidere cosa fare, attraverso i nostri rappresentanti. Scegliere il meno peggio nel frattempo che la ricerca a 360° faccia il suo lavoro finanziandola adeguatamente. Contemporaneamente intraprendere un percorso culturale che ci permetta di capire come usare meno, adoperare poco, utilizzare il giusto.
Soprattutto che ci dica la verità su cosa sta accadendo, su quanto costa, e cosa si può fare per migliorare la vita di tutti.
La natura è molto più forte e vincerà sempre.
Però sicuramente si riuscirà a produrre rifiuti spaziali, che prima orbiteranno intorno al globo, per poi vagare nell'universo, se siamo fortunati, peggio se torneranno sul nostro pianeta.
Può sembrare uno scenario catastrofico ma delle strade ci sono.
Per la precisione sono tre:
Primo la cultura. Bisogna capire che il primo passo è non consumare, evitare lo spreco. Assolutamente non risolve il problema ma è un gesto di civiltà che va fatto. Parlarne e mantenere alta l'attenzione sul fenomeno/problema in questione.
Prestare attenzione ai temini usati una cosa è l'efficienza energetica un'altra è il risparmio energetico,
Secondo la ricerca. Perché possiamo parlare e criticare all'infinito, ma se non troviamo un metodo una soluzione scientifica è tutto fiato sprecato. L'argomento necessita di una soluzione pratica.
Terzo la politica. Significa che noi comunità dobbiamo decidere cosa fare, attraverso i nostri rappresentanti. Scegliere il meno peggio nel frattempo che la ricerca a 360° faccia il suo lavoro finanziandola adeguatamente. Contemporaneamente intraprendere un percorso culturale che ci permetta di capire come usare meno, adoperare poco, utilizzare il giusto.
Soprattutto che ci dica la verità su cosa sta accadendo, su quanto costa, e cosa si può fare per migliorare la vita di tutti.
La natura è molto più forte e vincerà sempre.
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