Quando serve, solitamente è inutilizzabile, perché indurita
o ha il tappo saldato, cos'è?
È il cianoacrilato conosciuto ai più come
la colla Attak.
Conseguente dipartita di euro e comunque di spreco, magari è
stata utilizzata una manciata di volte.
Come conservare e sfruttare al meglio, tale tipo di adesivo?
Il cianoacrilato risulta una sostanza collosa trasparente. Originariamente
utilizzato durante il secondo conflitto mondiale, come pellicola per apparati
di mira delle armi. Vista l'inefficacia, fu reinventato in forma di adesivo o
collante tenace.
Inizialmente (e ancora oggi), fu molto utilizzato in campo
medico, per piccole suture o ancorare protesi alle ossa, mantenere
temporaneamente parti nel corso di operazioni, come negli interventi chirurgici
alle palpebre.
Durante la guerra del Vietnam, gli Americani si servirono
della colla cianoacrilica per suturare piccole ferite.
Chi suona strumenti a corda, tipo la chitarra, sa di cosa
parliamo. In seguito a piccoli tagli sulle dita, si utilizza questa colla per bloccare
il taglio, e accelerare la cicatrizzazione, al fine di creare una barriera
protettiva alla ferita, permettendo così il prosieguo di una performance.
La diffusione vera e propria, avviene grazie alla sua
capacità adesiva, unita alla velocità di saldatura (o asciugatura).
Tale genere di collante agisce tramite tre requisiti: